"Il legno come opportunità di rilancio dell’economia montana, i boschi come starter di un’industria moderna che punta sulla qualità e sulla tracciabilità di filiera. Il Friuli ci crede e attraverso il Consorzio Innova Fvg, in pratica il parco scientifico e tecnologico controllato dalla Regione, sta portando avanti il progetto di sviluppo.
Anche perché i numeri che ci sono, sono confortanti: quasi un milione di metri cubi nel territorio pronte all’uso e di queste appena 150mila attualmente sfruttate. Non solo per produrre energia con le biomasse, ma per dare sostanza al ben più ricco mercato del mobile e dell’edilizia. In anni in cui il ritorno alle costruzioni ecologiche e naturali sta segnando un vero e proprio boom (nel 2013 sono aumentate del 34% le richieste di poter costruire in legno nel Triveneto) ecco che allora ha senso parlare di sviluppo di una nuova impresa.
In Friuli si sono già portati avanti, a dire il vero, soprattutto dalla parte dei boschi: sono state rese agibili strade e accessi per favorire la raccolta del legno, sono stati previsti incentivi per la meccanizzazione. Certo, il vero grande limite della regione è la frammentazione della proprietà, per la metà in mano al privato. Ma su questo solo il legislatore può intervenire, facendo qualcosa. Il punto è che il legno è un’opportunità di business. E sebbene nei Paesi confinanti (Austria e Slovenia) abbiano adottato da tempo politiche di sfruttamento controllato e azioni commerciali, “il nostro legname è superiore, merito delle caratteristiche delle nostre foreste”, spiega Michele Morgante, presidente del Consorzio Innova Fvg. Resta solo comunicarlo al mercato e trovare i giusti sbocchi nelle vendite “e per raggiungere questo obiettivo – aggiunge Morgante – dobbiamo riuscire a tracciare la nostra filiera e certificare la qualità”. Insomma, le potenzialità ci sono, “a patto che gli imprenditori lo capiscano e abbiano la voglia di fare rete per raggiungere quelle dimensioni strutturali che la clientela ci chiede”. Target commerciale da raggiungere: avere almeno un affaccio europeo.
Ed è per questo che ora, per la filiera legno del Friuli, inizia la fase operativa, “che può passare anche attraverso alcuni progetti pilota”. Un esempio su tutti: “La nostra regione ha capacità ricostruttive che in pochi possono vantare, derivanti dall’attività post-terremoto. E siccome ora c’è più da ricostruire e ristrutturare che costruire ex novo, credo che dobbiamo sfruttare questa opportunità”, conclude Morgante."
Economia NORDEST - Marzo 2015